Il 28 ottobre 2016 si è tenuto a Palermo il convegno “La Sordità nell’Isola : Strutture, sostegno e integrazione sociale”.
Organizzato dall’associazione ASI Affrontiamo la Sordità Insieme ONLUS, nel convegno sono state affrontate le diverse tematiche che ruotano attorno alla sordità: dai bisogni primari di coordinamento nella gestione delle aziende ospedaliere e aziende sanitarie locali (ci piace chiamarle ancora così), all’esperienza delle famiglie e del loro impatto con la disabilità fino alle scelte di come e dove far seguire i propri figli, alla scuola. Proprio su quest’ultimo aspetto pubblichiamo la relazione che Genitori Tosti ha portato al convegno, commentandola.
Parliamo di scuola, della sua gestione, delle sue peculiarità e criticità, di come si interseca con con gli studenti, le famiglie, con la sordità e più in generale con la disabilità. La scuola ricorre sempre più spesso nelle tematiche dell’associazione, in particolare nel periodo tra l’inizio degli anni scolastici e Natale.
Bisogna fare una premessa: la scuola odierna non avrà la struttura di quella di domani (probabilmente) Si sta infatti definendo la riforma del sostegno scolastico; contenuta nella delega approvata con la Legge 107/2015 che ha segnato l’ennesima riforma della scuola, in verità non se ne sa gran che, dato che il progetto del Governo non sta circolando fuori dalle stanze del Miur se non per indiscrezioni. E non si sa come e quando potrà diventare Legge. Sono però indiscrezioni che preoccupano. Oggi è tuttavia fondamentale ragionare e attivarsi sulle norme in vigore, a partire dalla legge quadro sulla disabilità: la Legge 104/1992 che tanti dopo il cambio generazionale nelle stanze del potere politico vorrebbero cambiare.
Una legge che deriva dalle prime idee legislative di gestione della disabilità a metà del 1850, fino agli anni ‘70, quando dietro la spinta dei movimenti associativi storici le persone con disabilità hanno avuto accesso alla scuola pubblica statale. Da quel momento fino al principio della lunghissima stagione delle riforme negli anni ‘90 (una lunghissima stagione che dura tutt’ora!) l’integrazione scolastica ha pian piano visto uscire bambini e ragazzi dalle scuole speciali per far parte della scuola di tutti con un progressivo aumento delle risorse per il sostegno scolastico. Da quel momento fino ad oggi l’aumento degli allievi con disabilità si è invece dovuto scontrare con un progressivo taglio delle risorse che, invece di segnare la definitiva affermazione dell’inclusione scolastica, ha portato a situazioni che presentano ottimi esempi di inclusione sia a casi di terribile segregazione discriminatoria.
Il nostro impegno è rivolto all’auspicio che la scuola torni a crescere, evolva e migliori conservando i principi e le buone prassi dell’inclusione, nell’impianto legislativo odierno, affinché raggiunga in modo effettivo e diffuso l’obiettivo di una scuola allo stesso tempo di tutti e di ciascuno. Proprio perché si parla di “obiettivo” significa che esistono delle criticità che devono essere superate, criticità che troppo spesso vincolano l’inclusione dei nostri figli a condizioni che non dovrebbero esistere.
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A seguito della riforma varata con la Legge 107, l’avvio di quest’anno scolastico è il più difficile mai visto, in particolare per gli allievi con disabilità.