Buon 2023

Scritto pubblicato il 20 gennaio 2023 sul blog

L’articolo che segue avrebbe dovuto comparire su una testata giornalistica online. 

Non è stato ritenuto pubblicabile.

Allora lo ospito qui, nel blog dei Genitori Tosti, perché il valore, il messaggio e l’effetto di quanto scritto non vada perso, perché ho speso tempo, energie e ingegno per scriverlo (tutto per “gratia et amore dei”), perché le persone coinvolte logicamente si aspettavano l’uscita dell’articolo e perché spero davvero di lanciare i miei soliti semini.

Inauguro il 2023 con l’hastag: #sceglieteunassociazione e buon anno nuovo a chiunque.

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Insieme ai classici “smetto di fumare”, “mi metto a dieta”, “mi iscrivo in palestra” tra i buoni propositi per l’anno nuovo dovrebbe figurare anche qualche proponimento che ci coinvolga come parte di una comunità e che aggiunga il nostro singolo contribuito ad una causa collettiva, come potrebbe essere il diventare membro o sostenitore di una associazione.

Ne esistono di ogni tipo in ogni settore: quelle che si occupano di attivismo o impegno civile o cultura e arte faticano ad avere voce e quindi anche nuovi soci, soprattutto tra i giovani. Perciò come si consigliano libri per le strenne eccovi una rosa di associazioni del territorio o nazionali, da scoprire.

1) ARCHEONAUTE è nata dall’idea di quattro amiche, tutte professioniste nel settore dell’archeologia (come è ben spiegato sul loro sito web) con l’intento di diffondere l’archeologia e quindi il turismo collegato e la cultura di riferimento in modo nuovo e moderno. Oltre a offrire tour guidati nei tre siti che hanno in gestione (Corte Sgarzierie, Villa Romana a Valdonega e San Cosimo) fanno laboratori con le scuole e nel 2023 lavoreranno ad un progetto di archeologia digitale. archeonaute@gmail.com

2) ITALIA NOSTRA, storica organizzazione per la tutela del patrimonio e del paesaggio fondata ormai 65 anni fa, è attiva sul territorio della nostra provincia con una bella sezione, capitanata dalla presidente Marisa Velardita. All’attivismo per la tutela di aree o di edifici di rilevanza storica ed artistica si alternano le visite guidate o le gite sia locali che fuori regione o fuori nazione. C’è la possibilità di associarsi anche under 18 a soli 10 euro all’anno o di tesserare un’intera classe per soli 25 euro all’anno e ricevere il notiziario trimestrale. www.italianostravr.it – 340-333 83 26 – verona@italianostra.org

3) SEA SHEPHERD, è un associazione fondata dall’inglese ex Green Peace Paul Watson, poi ramificatasi anche in Italia, arrivando fino alla nostra città: il fotografo ufficiale vive a Verona, come si apprende dal bellissimo documentario uscito lo scorso autunno, che racconta la mission di Sea Sheperd e dei suoi attivisti. I pastori del mare appunto vigilano su questo enorme, bellissimo e fondamentale elemento, cercando di combattere per esempio il bracconaggio ittico che fa strage di migliaia di esemplari di ogni specie. Potete sostenere l’associazione con donazioni o anche facendo acquisti dallo shop online.

www.seashepherd.it

4) ANED, sta per associazione nazionale ex deportati nei campi nazisti. E’ stata fondata nel 1968 con l’obiettivo di tenere sempre viva la memoria di cosa ha significato per l’umanità l’orrore causato dalle deportazioni nei campi di sterminio nazisti. Non far dimenticare uno dei momenti più bui della storia occidentale moderna significa coltivare la cultura della pace e dell’armonia tra i popoli. Recentissimamente si è tenuto il congresso nazionale che ha ridisegnato le rappresentanze in quanto se ne sono andati gli ultimi sopravvissuti ai campi e quindi c’è stato un ricambio generazionale. L’associazione pubblica la rivista Triangolo Rosso (che prende nome dal simbolo indossato dai prigionieri politici). La sezione scaligera ha curato per quest’anno la mostra dei disegni di Aura Pasa, partigiana veronese, rinchiusa nel lager di Bolzano presso la Biblioteca Universitaria Frinzi in Via San Francesco 20, dal 25 gennaio al 25 febbraio. Per tutti gli eventi previsti consultare il sito: https://deportati.it/aned/le-sezioni/verona/sezione-di-verona/

5) PECORA BROGNA DELLA LESSINIA: nel 2012 alcuni allevatori della Lessinia decidono di mettersi assieme per difendere questa specie di ovino che abbiamo solo noi qui in montagna, a rischio estinzione. Allevare una pecora significa molte cose e ha svariati effetti come per esempio impiegare persone in attività lavorative in un luogo come quello montano che fino a qualche anno fa per decenni ha sofferto dello spopolamento. Persone che lavorano sono anche persone che producono: come del maiale anche della pecora non si butta via nulla e dal latte si ricavano formaggi, dalla lana si ricavano filati che poi vengono tessuti per realizzare capi d’abbigliamento pregiati (la lana della pecora brogna è stata paragonata alla shetland inglese). Dagli scarti della lana si produce il feltro per fare anche delle splendide e calde ciabatte. Inoltre l’attività derivata dalla lana ha permesso il rifiorire dell’antica arte di colorare i filati con le erbe e di tesserli usando il telaio manuale. Infine con la carne di pecora si preparano gustosi piatti della nostra tradizione – ricordo dei tortelloni paradisiaci. Per sostenere quella che è una cultura della nostra terra visitate il sito www.pecorabrogna.it – pecorabrogna@gmail.com

6) CITTADINANZA ATTIVA-VERONA RIPULIAMOCI è invece un comitato nato nella primavera 2021 da un’idea di Antonietta di Renzo che ha presentato il progetto al nostro Comune, siglando un patto di sussidiarietà che coinvolge anche AMIA. Ci si ritrova per fare le cosiddette passeggiate ecologiche in cui ai volontari AMIA fornisce sacchetti, pinze, guanti e giubbini catarifrangenti e, lungo il tragitto di queste camminate, viene raccolto ogni genere di rifiuto. Oltre a compiere un indubbio servizio di pubblica utilità le persone imparano un sacco sugli usi e costumi dei residenti e il gruppo poi segnala anche qualsiasi situazione in cui è necessario l’intervento della polizia municipale. Per unirsi al gruppo: https://www.facebook.com/groups/cittadinanzaattivavr

7) IPOGEO SANTA MARIA IN STELLE se ancora non conoscete questo luogo incredibile ponete immediatamente rimedio! L’associazione fa delle accurate visite guidate e cerca anche nuove guide – da formare, soprattutto tra i giovani. Si tratta di un sito archeologico di grande pregio, una chiesa paleocristiana interamente affrescata sotto il livello del suolo e con dei colori vividissimi. Un pezzo di quello che era l’abitato post romano da noi. L’associazione cerca anche studiosi e sponsor, per ogni dettaglio: info@ipogeostelle.it – www.ipogeostelle.it/index.php

8) SOCIETA’ METEOROLOGICA ITALIANA: qual è la prima cosa che facciamo al mattino? Guardare il tempo che fa. C’è chi si affaccia alla finestra oppure consulta un sito di previsioni meteo. Perché non associarsi allora all’ente più antico in Italia ( esiste dal 1865 ) diretto dal più erudito ed attivista meteorologo italiano cioè Luca Mercalli? merita  tutto l’appoggio possibile poichè ogni anno rileva anche l’arretramento dei ghiacciai, un dato fondamentale per capire il cambiamento climatico. I soci ricevono anche la rivista cartacea trimestrale “Nimbus”. Quote sociali e donazioni finanziano la ricerca scientifica e le attività statutarie. http://www.nimbus.it/articoli/nascitasmi.htm

9) AVIS: un bel modo per aiutare la comunità è diventare donatore di sangue. Forse non tutti sanno che è sufficiente presentarsi in ospedale dove vengono eseguite tutte le analisi e, se si risulta idonei, si può procedere alle donazioni anche solo di piastrine o glubuli bianchi. Chi diventa donatore ha diritto all’intera giornata di lavoro pagata. L’Avis, fondata da un medico nel 1927, lavora molto nelle scuole perché è fondamentale l’educazione a cominciare dai più giovani. Si stima che ci sia bisogno di 40 unità di sangue l’anno ogni 1000 persone, cioè circa 2 400 000 unità per la sola Italia. Il fabbisogno nazionale però è costantemente in aumento, per l’innalzamento dell’età media della popolazione e per i progressi della medicina, che rendono possibili interventi anche su pazienti anziani, un tempo non operabili. Importante è anche la ricerca scientifica per trovare le cure alle malattie del sangue al momento incurabili. Trovate la sede a voi più vicina: www.avis.it/it

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P.s.: per chi volesse scegliere noi: https://www.genitoritosti.it/?page_id=745

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Che cosa abbiamo chiesto, noi GT, al Parlamento Europeo

Di seguito il testo (*) della petizione che abbiamo inviato al Parlamento Europeo a settembre 2021 che è stata accolta a fine marzo 2022.

L’effetto principale è stato quello dell’avvio di un’indagine per verificare che il nostro Governo avesse applicato ogni legge/direttiva e quant’altro in merito.

Vale davvero la pena rileggerne il testo, in un periodo in cui si parla di giustizia nel lavoro, di reddito minimo, di diritti dei lavoratori, di dignità delle persone, di pari opportunità,di politiche a favore delle donne e delle famiglie, di Europa.

Cogliamo anche l’occasione di augurare a tutti un sereno Natale.

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In Italia la Costituzione dice che l’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro (art. 1).

La Costituzione, in Italia, dice anche che:

-Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali (art.3)

– La Repubblica tutela il lavoro in tutte le sue forme ed applicazioni. (art.35)

– Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa.

– La durata massima della giornata lavorativa è stabilita dalla legge.

– Il lavoratore ha diritto al riposo settimanale e a ferie annuali

retribuite, e non può rinunziarvi.

– La donna lavoratrice ha gli stessi diritti e, a parità di lavoro, le stesse retribuzioni che spettano al lavoratore. (art.37)

Inoltre ricordiamo che la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani – OHCHR recita:

1. Ogni individuo ha diritto al lavoro, alla libera scelta dell’impiego, a giuste e soddisfacenti condizioni di lavoro ed alla protezione contro la disoccupazione.

2. Ogni individuo, senza discriminazione, ha diritto ad eguale retribuzione per eguale lavoro.

3. Ogni individuo che lavora ha diritto ad una rimunerazione equa e soddisfacente che assicuri a lui stesso e alla sua famiglia una esistenza conforme alla dignità umana ed integrata, se necessario, da altri mezzi di protezione sociale.

4. Ogni individuo ha diritto di fondare dei sindacati e di aderirvi per la difesa dei propri interessi. (art.23)

– Ogni individuo ha diritto al riposo ed allo svago, comprendendo in ciò una ragionevole limitazione delle ore di lavoro e ferie periodiche retribuite. (art.24)

– 1. Ogni individuo ha diritto ad un tenore di vita sufficiente a garantire la salute e il benessere proprio e della sua famiglia, con particolare riguardo all’alimentazione, al vestiario, all’abitazione, e alle cure mediche e ai servizi sociali necessari; ed ha diritto alla sicurezza in caso di disoccupazione, malattia, invalidità, vedovanza, vecchiaia o in altro caso di perdita di mezzi di sussistenza per circostanze indipendenti dalla sua volontà.

– 2. La maternità e l’infanzia hanno diritto a speciali cure ed assistenza. Tutti i bambini, nati nel matrimonio o fuori di esso, devono godere della stessa protezione sociale. (art.25).

In Italia esistono almeno un milione di persone che hanno rinunciato al proprio lavoro e quindi non hanno reddito, per prestare assistenza continuativa h24 ad un proprio familiare coabitante.

L’ordinamento giuridico italiano ha definito queste persone caregiver familiari in base a quanto scritto nel comma 255 della Legge Finanziaria del 2018.

Il 90% di queste persone sono di sesso femminile.

Nel caso di donne/mamme di persona non autosufficiente dalla nascita, accade che l’assistenza dura anche 40 e più anni. Queste donne non percepiscono nessuno stipendio per il loro lavoro di cura e non hanno nessun tipo di riconoscimento per cui i servizi sociali territoriali o centrali predispongano interventi di tutela, sostegno, affiancamento, formazione e nel caso di malattia, sostituzione con personale adeguatamente formato. Spesso rinunciano a curarsi perché non sanno a chi affidare il proprio caro così come non si riposano mai, nemmeno la domenica, nemmeno di notte.

Nel caso di morte del caregiver e nel caso in cui il caregiver sia tutto il nucleo parentale esistente, l’assistito finisce chissà dove, in quale struttura e assistito chissà come.

Lo Stato Italiano non è in grado di fornire strutture, servizi e personale per sostituire l’encomiabile lavoro svolto dai caregiver familiari al proprio domicilio, che non si limita solo all’accudienza, ma si occupa di qualsiasi settore della vita compresa l’istruzione se il proprio caro è in età scolare.

L’associazione Genitori Tosti In Tutti I Posti

chiede

che il Governo italiano riconosca i caregiver familiari italiani che hanno rinunciato al lavoro per assistere il proprio caro come lavoratori e quindi li doti di ogni tutela connessa a questo status che significa stipendio, malattia, ferie e pensione.

Al Senato è tuttora giacente la legge che dovrebbe dare questo riconoscimento ma lo Stato italiano attraverso i suoi organismi non intende riconoscere il lavoro di queste persone, dichiara che non ci sono soldi per una simile operazione e che il massimo che si può fare è un bonus mensile fino a 500 euro, ovviamente con il meccanismo della richiesta ad esaurimento del fondo stanziabile che, in base alla legge finanziaria 2021 è di 30 milioni all’anno per il triennio 2021-22-23.

Però a livello regionale e comunale ci sono già assegni mensili, che non risolvono assolutamente il problema posto dall’assistenza e dal tipo di lavoro svolto dai caregiver familiari.

La legge italiana invece dovrebbe normare la categoria, dare la dignità di lavoratore a queste persone smettendo di discriminarle ed impedendo loro di avere un reddito dignitoso; inoltre la legge dovrebbe gestire le risorse e coordinare gli interventi sul territorio attraverso le leggi regionali – che mancano nel 70% del Paese.

L’associazione Genitori Tosti In Tutti I Posti chiede al Parlamento Europeo attraverso la commissione dedicata, ed in base alla Direttiva (UE) 2019/1158 relativa all’equilibrio tra attività professionale e vita familiare per i genitori e i prestatori di assistenza recentemente approvata, di sollecitare al Governo italiano il riconoscimento dei caregiver familiari (intesi come persone che si occupano di un parente, con il quale coabitano e per il quale hanno rinunciato a lavorare, alla propria vita e a tutto per fare in modo che il proprio caro avesse un tenore dignitoso e il più possibile inclusivo) come lavoratori, in modo che queste persone abbiano un reddito come chiunque che svolge un lavoro e che sia loro riconosciuto il valore sociale del lavoro che svolgono.

Lo scorso anno una sentenza della corte costituzionale ha imposto al Governo italiano di aumentare la pensione delle persone con disabilità maggiorenni in stato di gravità (art.3 comma 3 legge 104/92) al minimo considerato dignitoso per vivere nel nostro paese e quindi oltre il doppio di quello che invece sarebbe la pensione mensile (287 euro).

Si parla, a livello europeo, di approvare il salario minimo, cioè un reddito da lavoro sotto al quale non si può scendere.

Noi crediamo che sia possibile trovare un reddito mensile dignitoso per i caregiver italiani e che sia sostenibile dalle casse statali del nostro Paese.

(*) questo testo è contenuto nel saggio “L’esercito silenzioso- i caregiver familiari italiani” di A. Corradi e G. Barin, disponibile qui

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Sostenete la PETIZIONE di Genitori Tosti sul CAREGIVER IN EUROPA!

La sede del Parlamento Europeo

Pubblicato sul blog GT il 15 giugno 2022

Come tutti sapete, da fine marzo 2022, il Parlamento Europeo ha ricevuto la nostra petizione (depositata a settembre 2021). La Petizione è stata registrata con il n. 0981/2021.

C’è la possibilità di sostenerla cioè di “votarla” e fare così sapere quante persone dall’Italia ritengono importante questa petizione.

Per sostenere la petizione è necessario:

1) registrarsi sul portale delle Petizioni del Parlamento Europeo, cliccando su questo link:

https://www.europarl.europa.eu/petitions/it/home

inserendo i dati richiesti;

2) attendete la e-mail di conferma che verrà inviata all’indirizzo mail che avete inserito durante la registrazione. Aprite la mail e cliccate sul link che conferma il vostro indirizzo mail;

3) procedete cliccando il link qui di seguito per caricare la pagina del sito delle Petizioni del Parlamento Europeo:

https://www.europarl.europa.eu/petitions/it/petition/content/0981%252F2021/html/Petizione-n.-0981%252F2021%252C-presentata-da-Giovanni-Barin%252C-cittadino-italiano%252C-a-nome-dell%2527associazione-%2522Genitori-Tosti-in-Tutti-i-Posti%2522-%2528APS%2529%252C-sul-riconoscimento-dei-prestatori-di-assistenza-come-lavoratori-in-Italia?fbclid=IwAR3b–eXfwJTMYRALjUEnY4yIAoQvE1wuXvgeIpQ7cmEiOP7R6sKnA02OJI

e poi sul pulsante “sostieni petizione”. Si apre la pagina della petizione e in basso cliccare il pulsante “sostieni”.

E’ un po’ macchinoso, ma più complicato descriverlo che a farsi.

Se non dovesse funzionar eil link qui sopra, potete cercare la petizione inserendo nel riquadro “ricerca rapida in “Petizioni” il numero 0981/2021.

Vi chiediamo due minuti di tempo per fare un gesto davvero molto importante per tutte e tutti i caregiver.

Grazie a tutti!

Vi ricordo che a settembre l’Europa emetterà la direttiva sul lavoro di cura e la Genitori Tosti contribuisce ai lavori in rappresentanza del nostro Paese.

Forza perciò: date peso alla petizione sottoscrivendola!

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CORRO DA TE – ma fammi vedere come cammini

Lunedì sera ero in missione GT, per l’anteprima del film “Corro da te” proiettata al Cinema The Space Odeon in centrissimo a Milano, a due passi dal Duomo. 

Questo film è stato girato nel 2020, ma per tutto quanto ha causato il Covid, è stato presentato solo adesso e oggi 17 marzo, uscirà in 500 sale italiane.

Riccardo Milani, il regista – che ha diretto tra l’altro anche il fantastico “Benvenuto presidente” o i due favolosi “Come un gatto in tangenziale”, nel fare la presentazione, ha detto una cosa che, all’inizio non ho capito, ma poi, nel corso del film era evidente: “Per rappresentare l’Italia nei miei film uso la parte peggiore”.

In effetti nell’originale francese di cui questa pregevole pellicola è un remake, non c’era tutta quella cattiveria nel protagonista, anzi lui era più un pasticcione involontario che un bugiardo pianificatore. 

Noi italiani ci distinguiamo sempre, nel bene e nel male, e quando si tratta di disabilità siamo appunto cattivi, discriminanti, abusanti, abilisti, falsi, prepotenti, ignoranti.

Il protagonista, interpretato da un Pierfrancesco Favino che non necessita di nessuna presentazione, è la quintessenza del gravemente normodotato, ricco imprenditore spocchioso, emulo di Don Giovanni alla vaccinara.

La sua partner è una dolce, angelicata ma assolutamente realista e solida Miriam Leone – sulla sedia a rotelle.

Il cast, a cornice dei due protagonisti, è tutto bravissimo – Vanessa Scalera che canta al karaoke mi mancava, il venetissimo Andrea Pennacchi in abito talare anche – menzione a Piera degli Esposti, non solo perché è stata la sua ultima interpretazione ma proprio perché il suo personaggio nel film è mitologico.

Non sono qui per fare una recensione cinematografica, perché non mi compete, posso dirvi che il film è ben fatto, si ride, godevole soundtrack, ottima fotografia.

Il motivo per cui ne sto scrivendo è perché speriamo sia la volta buona che serva anche a cambiare la cultura corrente nel nostro Paese, dando finalmente un forte segnale – così come successe per “Quasi amici”, altra bellissima pellicola francese.

Quello che non potete sapere di questo film è che ci sono state delle associazioni che hanno fatto consulenza al cast per affrontare al meglio la tematica e risultare credibili e veritieri e non produrre invece la solita concentrazione di pessime figure, come spesso accade, del tipo di quelle che abbiamo visto a San Remo oppure alla semifinale di GF Vip, dove Signorini ha intervistato Manuel Bortuzzo suscitando la legittima reazione del  Comitato Nazionale Antidiscriminatorio per Persone con Disabilità

Per i cosiddetti normo, forse, questo film  sarà una bella “sberla” specie per certi luoghi comuni, per noi che invece bazzichiamo il mondo della disabilità applaudiamo forte.

E ringraziamo di tutto questo Peba Onlus: grazie a tutti i soci che hanno contribuito a diffondere la giusta cultura sulla disabilità, che significa anche sdrammatizzare e ironizzare: sono stati talmente bravi che in alcune occasioni abbiamo riso solo noi di GT e il nostro vicino, il cantante lirico Federico Martello (che è in sedia a rotelle).

Per me, che ho un figlio tetraplegico, per cui indirettamente sperimento tutte le situazioni che emergono nel film, è stata una specie di “rivincita” di tutte quelle troppe volte che ci siamo dovuti sorbire il comportamento abilista delle persone.

Questa anteprima è stata importante anche perché in sala erano presenti membri delle istituzioni locali, del Comune e della Regione, associazioni da tutta Italia e aziende che, sicuramente, grazie alla settima arte, hanno imparato molto sull’inclusione sociale. 

Un grazie al personale del cinema, organizzazione perfetta e grazie ad Andrea Ferretti, il presidente di Peba ONLUS che ci ha offerto questa esperienza importante e per me nuova.

Se da stasera fino a domenica non sapete cosa fare andate a vedervi questo film e soprattutto testate anche l’accessibilità dei cinema. 

Ci siamo capiti. 

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