Apprendisti stregoni e inclusione scolastica.

Erano anni che non vedevo una concentrazione di articoli allarmistici e senza fondamento come quelli che sono usciti la settimana scorsa sul nuovo PEI. 

Titoli come “Scuola, Azzolina taglia il sostegno per i disabili” (Cronachedi) oppure “Scuola, Elio contro i nuovi piani di studio per i disabili: «Alunni discriminati»” (Il Corriere della Sera), “Nuovo PEI, l’associazione CIIS attacca: “Gli alunni con disabilità penalizzati e messi ai margini”” (orizzonte Scuola) oltre alla svagonata di post su Fb  fanno, alla sola lettura del titolo, tremare i polsi. 

Poi si va a leggere il contenuto e quello che affiora è un sorriso sulle labbra che si tramuta poi in riso. Può essere che il periodo abbia messo così a dura prova tutti che si sfinisce a sragionare. Oppure può essere che si abbia la memoria corta, un’infarinatura spicciola e soprattutto non si sia letto il decreto in oggetto che va a definire il PEI. Ci sembra giusto e corretto fare presente che questo decreto è stato approvato nel 2017, quando il Ministro dell’istruzione era Valeria Fedeli (PD) e non Lucia Azzolina. Giova anche sapere che tale decreto è stato approvato dalla commissione istruzione al Senato, presieduta da Sergio Pittoni (Lega). Furono audite un sacco di associazioni pure. 

Noi Genitori Tosti, anche, ci mobilitammo all’epoca, per mesi cercammo di aprire un dialogo per mettere sul tappeto certe questioni nodali. Scrivemmo addirittura a Papa Francesco (219 genitori firmatari), al presidente della Repubblica oltre che a tutti i senatori che formavano la commissione. Partecipammo anche ad un incontro con la ministro Fedeli. Nessuna delle nostre istanze fu mai presa in considerazione. 

Giova ricordare anche che quanti di quelli che oggi urlano allo scandalo e alla discriminazione, erano quelli che all’epoca facevano le audizioni oppure erano nell’Osservatorio per l’integrazione scolastica. Su questo decreto ne abbiamo già parlato, sapientemente, qui . 

Mi chiedo a chi giovi tutto questo che articoli allarmistici contribuiscono a creare: la situazione dell’inclusione nelle scuole italiane è SEMPRE stata critica. Ogni anno da SEMPRE veniamo a conoscenza di numerosi e diffusi abusi di ogni tipo. Ormai è dal 2007 che noi Genitori Tosti ne parliamo e cerchiamo di offrire soluzioni e gli strumenti per difendersi da una parte e strumenti per costruire le buone prassi dall’altra (i seminari di in-formazione o i progetti nelle scuole o le campagne come quella quinquennale dei GLH). Non abbiamo mai aperto gruppi di sostegno dove far affluire genitori  in ambasce per poi buttare fuori un libro da rivendere a questi genitori, nè abbiamo mai chiesto 5 cent a nessuna delle famiglie che, pur non iscritte all’associazione, hanno chiesto il nostro aiuto. Abbiamo persino creato posti di lavoro mediando tra le scuole e le famiglie là dove appunto mancavano le ore o le figure che dovevano essere assunte per consentire il pieno diritto all’istruzione e allo studio degli alunni con disabilità. 

Ci sembra inconcepibile che chi dovrebbe dare le informazioni, invece, crei confusione e alimenti  paure. Invitiamo i genitori a leggere bene il decreto. E prima di fasciarsi inutilmente la testa invitiamo ad  informarsi correttamente, magari si perde un po’ di tempo, è difficile etc ma solo l’informazione corretta e non mediata da terzi che possono erroneamente interpolare aiuta a sapersi destreggiare in quello che purtroppo è il far west scolastico italiano.

Finalmente per legge si prevede che venga steso questo documento fondamentale che è il PEI, oggi il GLO amplia la collaborazione con le famiglie e si potrò finalmente ragione su un modello di PEI uguale in tutta Italia! Prima succedeva che la stesura del PEI venisse rifilata al solo docente di sostegno o peggio all’ASACOM e una volta assemblato veniva fatto firmare in piedi all’uscita di scuola ai genitori, poichè nemmeno il GLHO facevano le scuole e i genitori manco sapevano che cosa firmavano! 

Quindi: attendiamo il prossimo settembre per esprimerci e, nel frattempo, in bocca al lupo a tutti e non perdete la ciribicoccola.

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Il Decreto PEI

Nei giorni scorsi è stato emanato il Decreto che definisce i nuovi modelli del Piano Educativo Individualizzato (PEI) che governa la vita scolastica delle persone con disabilità.

Negli anni, Genitori Tosti ha supportato molte famiglie di tutte le regioni italiane, osservando l’incontestabile evidenza di modi di accogliere e gestire la presenza a scuola di bambini e ragazzi con disabilità nei modi più disparati e stravaganti, con il denominatore comune della drammatica carenza, soprattutto dei contenuti, dei Piani Educativi Individualizzati. Che, vale la pena ricordarlo, sono la traccia del primo periodo di vita della persona che deve raccordarsi con il Progetto individuale (o progetto di vita) previsto dalla Legge 328/2000.

Sorge una domanda: fino ad oggi, come abbiamo fatto? Beh, si è lavorato in “ordine sparso”, secondo l’esperienza e, spesso, capacità del singolo docente di elaborare un documento complesso quanto lo è una persona. Sul territorio gli Enti locali talvolta hanno elaborato dei modelli di Pei, oppure ci si aiutava con varie piattaforme online.
Ma assicuro che era assolutamente evidente quella mancanza che portava poi a confronti tanto inutili quanto dannosi per gli stessi alunni: di una base comune chiara nelle premesse per poi lasciare, oggi come allora, ai docenti e assistenti il dovere professionale di inserire contenuti adeguati. Che rimane il punto nodale sul quale discutere: professionalità ed esperienza sono le parole chiave per sapere per descrivere la persona in modo efficace. Ci sono? Sono adeguate?

Cerchiamo di andare alla radice dei problemi, che nella scuola come in ogni altro ambito derivano da come è stata gestita a livello legislativo e politico. Rimane il grande caos portato dalle riforme, ultima la Legge 66/2017. Dov’erano coloro che oggi parlano di esclusione quando le riforme hanno determinato caos gestionale e taglio delle risorse, fattore cruciale senza il quale sono tutte parole al vento? Oppure si preferiva andare avanti in ordine sparso vincolati del marasma delle autonome volontà di dirigenti ed Enti locali?

Per chi ha voglia di leggerle, tante risposte sono negli scritti in questo sito.

Nel testo del Decreto PEI si trovano luci e ombre, come sempre. Ma con un fatto: da questo decreto esiste un documento unico in tutto il Paese che può raccordarsi in modo concreto con il Progetto Individuale, partendo tutti da un approccio condiviso.

È un punto fermo sul quale costruire, non la fine di un percorso.

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