Genitori Tosti , l’accessibilità (anche digitale) e il Comune di Verona

“Le nostre pagine, naturalmente, sono aperte a ogni motivata replica e precisazione da parte, nello specifico, della stessa Amministrazione Comunale di Verona. (S.B.)”

Terminava così il bell’articolo pubblicato su Superando lo scorso 25 agosto per raccontare la denuncia di Genitori tosti sui bagni per persone con disabilità installati in  un parco nella città di Verona, inaugurato  lo scorso agosto, il cui restyling è stato finanziata dalla Banca d’Asti.

L’amministrazione scaligera non si è fatta sentire, nè pubblicamente nè in privato, e nessuno, a parte l’associazione Genitori Tosti e l’osservatorio territoriale Verona Polis, ha mai più commentato l’accaduto.

L’associazione Genitori Tosti ha pensato allora di richiedere al  Comune di Verona l’istituzione di una commissione congiunta tra commissione urbanistica e sociale per affrontare il tema del PEBA(piani di eliminazione dele barriere architettoniche) esteso a tutta la città e soprattutto applicato prevedendo una progettazione “a monte”, in modo da non vedere mai più simili interventi di… inaccessibilità. L’accessibilità non riguarda solo un assessorato o un ufficio di un Comune, ma deve comprendere l’intera amministrazione: ogni qualvolta viene predisposto un intervento anche solo un evento, questo deve essere accessibile – per esempio: quanti eventi, che hanno anche il patrocinio o il contributo di un Comune includono davvero le persone con disabilità? Sono davvero tutti attenti affinché ci siano gli ingressi accessibili, i sottotitoli o le audiodescrizioni o gli interpreti LIS o, più “banalmente”, parcheggi dedicati vicinissimi all’ingresso e bagni accessibili?

Pensiamo perciò a quando un Comune deve riqualificare un’area o ristrutturare o persino costruire ex novo: tutto deve essere accessibile e quindi implica che esista un esperto o un gruppo di esperti che “faccia il tagliando dell’accessibilità” all’intervento, altrimenti avremo opere pubbliche che discriminano le persone perché non accessibili.

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Lodi, Caleidoscopio FEST 2023. E’ tutto un equilibrio sopra la follia

La condizione di equilibrio è tema comune a differenti “saperi”. Parliamo di equilibrio chimico,
termico, di mercato, di Cournot. Ci sono però anche l’equilibrio di Nash e quello di dinamico di
Piaget.
Il tema della decima edizione di Caleidoscopio fest, i colori della mente affronta il tema
dell’equilibrio dal punto di vista esistenziale. Del vivere sentendosi vivi. Nonostante le difficoltà
indotte da situazioni di disturbo mentale.
In questo caso, la condizione di equilibrio è anche una questione di diritti. Non solo alla salute
intesa come assenza di malattia ma anche e soprattutto come diritto ad esistere.
La condizione di equilibrio è un punto di armonia e di sospensione tra due estremi che invece
inevitabilmente provocano sbilanciamenti e tensioni.
È così nelle relazioni: nel loro oscillare tra antipatie e simpatie, tra amori passionali e rancori
distruttivi. E così per la salute: nel suo andare e venire, in modi e forme a volte già noti e in altre
no o del tutto inattesi. È così per le questioni di diritto: in bilico tra lecito e illecito, giusto e
sbagliato, consentito e vietato, corretto e scorretto, stabilito per legge o dagli usi.
Ecco che la salute mentale, indicata dall’organizzazione Mondiale della Sanità come condizione di
equilibrio psicofisico, diventa espressione concreta di un pensiero di cura in senso ampio. Sprone
di atteggiamenti inclini
– a osservare e ascoltare in modo attivo ogni persona affidata alle nostre cure
– a educare l’Altro a riconoscersi anche attraverso ciò che lo fa sentire bene o male
Poco importa quanto tempo dura. In quanto punto di armonia e sospensione, la condizione di
equilibrio psicofisico può anche essere la piattaforma da cui ripartire dopo aver preso fiato.
Poco importa quanto tempo dura. In quanto punto di armonia e sospensione, la condizione di equilibrio psicofisico può anche essere la piattaforma da cui ripartire dopo aver preso fiato.

Forse la vita non è stata tutta persa
Forse qualcosa s’è salvato
Forse davvero non è stato poi tutto sbagliato
Forse era giusto così

(da Sally, Vasco Rossi)

Spunti di riflessione. Sollecitazioni alla costruzione di un pensiero più ampio e articolato a cui vi invitiamo a partecipare attraverso il form che segue.

Visualizza e scarica il programma.

Genitori Tosti parteciperà con Alessandra Corradi nella giornata del 10 ottobre con un intervento su “Sessualità e disabilità”. Dalle ore 17, a Lodi, via Solferino 72 – Sala Granata.

A seguire, una collaborazione particolare con l’ASD Gheta Aikido Dojo di Lodi, affrontando il rapporto tra equilibrio e squilibrio nell’ottica psicofisica del contatto tra due persone. Un parallelo e un intreccio di condizioni tra resistenza e controllo, anticipazione ed efficacia, dove non c’è vincita ma conquista dell’equilibrio passando per lo squilibrio.

Ne parleranno Giovanni Barin, vicepresidente Genitori Tosti e presidente dell’ASD Gheta Aikido Dojo assieme a Laura Meucci, presidente di ASAI, Associazione Sportiva Aikido Italia, VI Dan e il Maestro Guglielmo Masetti, Direttore Tecnico Nazionale del settore, VII Dan

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Verona, 24 settembre: L’accessibilità delle mura magistrali veronesi

Che cosa è l’accessibilità?

E come si coniuga con le mura magistrali veronesi , patrimonio Unesco?

Una cordata di associazioni Veronesi (Genitori Tosti, Verona Polis, Cai- sezione di Verona e  Centro Studi di Architettura Militare) prova a illustrare il tema nel giro di 60 minuti.

L’evento gode del  patrocinio della Provincia di Verona.

Nella location totalmente accessibile della sede CAI – sezione di Verona, nella bellissima ex caserma Principe Eugenio, nel quartiere storico di Veronetta.

Sarà presente un interprete LIS (Lingua Italiana dei Segni).

A seguire un aperitivo per tutti, gestito da Hosteria Fincato.

Media Partner:  La Cronaca di Verona e Radio Studio Verona.

Grazie al CAI sezione di Verona per l’ospitalità, a Gastronomia Buona Lessinia, Ristorante di specialità libanesi Tabulè e Studio Renoffio (per la grafica)

Non è la solita conferenza noiosa.

Per qualsiasi info: 3392118094 – osservatoriovrpolis@gmail.com

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Buon compleanno Jacopo

Per la prima volta, come associazione, abbiamo affrontato un evento solidale nei confronti di una persona.

Di solito abbiamo fatto raccolte fondi per progetti (Barriere mai più per finanziare attrezzature, ausili e quanto sia necessario per rimuovere e abbattere le barrierenei luoghi pubblici) o per cause, come quella per il recupero di un’area degradata alla periferia della Città di Verona.

Poi succede che, dopo 18 anni di battaglie con la propria asl, ancora ti viene detto che l’ausilio non esiste, non si trova e che la famiglia si deve arrangiare, a epilogo di 5 anni in cui siamo stati tenuti in sospeso. 5 anni per un ausilio di base come la sdraio da doccia!

E allora, anche convinti dalla competenza della nostra responsabile della sezione di Valeggio sul Mincio, Amelia Dessì, abbiamo preso parte a quest’avventura, che si è rivelata davvero istruttiva per molti aspetti e ci ha donato gioia e tanta energia.

Innanzitutto c’era la voglia di fare una festa come accade a chiunque, per i 18 anni del proprio figlio.

Ma tutti noi “genitori tosti”, sappiamo che i nostri figli non riescono ad avere amici a causa sia della vita che i servizi li costringono a fare (quanti di loro hanno un orario scolastico ridotto perché devono fare le terapie?) e poi perché a causa delle innumerevoli barriere, non solo architettoniche, i nostri figli non fanno una vita come i loro coetanei normodotati, che possano andare dappertutto e praticano qualsiasi sport o hobby.

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Niente Giardino d’estate nè bagno se sei persona disabile a Verona

Il Comune di Verona sta approntando una serie di interventi volti a riqualificare tante zone in degrado o a lungo non mai manutentate dell’area urbana.

Una di queste zone è l’ex Sporting club vicino al quartiere San Zeno e a Corso Milano, un’area di 4000 mq che è stata riconvertita a spazio per giochi e aggregazione.

Nel 2022 è stato siglato un patto di sussidiarietà tra il Comune e il comitato “Bacanal del gnoco” che se ne sarebbe occupato.

Poi con l’intervento dell’amministrazione è comparso uno sponsor privato (Banca D’asti) che ha permesso di installare le pavimentazioni antitrauma e i bagni.

Avendo noi GT l’occhio clinico subito ci siamo domandati chi avesse progettato e realizzato i lavori per questi bagni che, come si vede dalla foto 1 sono stati effettuati da qualcuno che non sa assolutamente che cosa sia l’accessibilità.

Abbiamo fatto notare la cosa sul profilo FB dell’assessore deputato che a quanto pare è responsabile di questa riqualificazione, il quale ha prontamente risposto dicendo che la foto da lui messa su Fb risale a “lavori in corso” e che i lavori finiti sono quelli che si possono osservare nella foto 2.

Chiunque, a partire dalle persone in sedia a rotelle e a salire poi ad architetti, progettisti etc ha avuto un moto di ribrezzo: la pedana non è norma, non ha la giusta pendenza e quindi è invalicabile e poi è impossibile aprire la porta (che per le toilette per persone disabili dovrebbe essere scorrevole) ed infine rimane la grandissima barriera dei prefabbricati per cui c’è un’ulteriore barriera costituita dalla cosiddetta lama della porta – chi bazzica i prefabbricati sa di che cosa stiamo parlando.

A completare la versione inaccessibile da manuale, per eccellenza, di quello che è un bagno destinato alle persone disabili è il ghiaino del suolo: non solo il ghiaino ma pure il suolo irregolare con depressioni e rigonfiamenti che è come l’anticristo per chi è in sedia a rotelle anche se motorizzata! Il ghiaino è ovunque, dall’ingresso in poi, come si può evincere dal video fatto dall’architetto e socio GT Giacomo Albertini.

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