Presentazione relativa al percorso di integrazione scolastica degli studenti con disabilità.
Rimini, 26 ottobre 2014
Verso fine ottobre le famiglie con figli con disabilità a scuola tirano le prime somme: se per alcuni la situazione scolastica può esser definita soddisfacente, nella gran parte dei casi son dolori. Sempre più spesso si sentono gestioni “creative” degli allievi con disabilità, rasentando profili di responsabilità penale. Giova quindi a tutti rileggere i cardini dell’integrazione scolastica. Maria Grazia Fiore ha segnalato una preziosa sintesi in questo file in formato pdf, documento che consigliamo di consultare prima e avere sempre con sé durante le riunioni a scuola, nei GLHI, GLHO, GLI.
Rilanciamo l’articolo di Maria Grazia Fiore su Speculum Maius sulle recenti larghe intese che dal Parlamento stanno decidendo il fosco futuro del sistema educativo pubblico italiano (o meglio, quel che ne rimane).
Riteniamo che una delle mode del momento, sbandierare per traguardi e buone cose provvedimenti in realtà distruttivi per il bene pubblico, sia quanto più deleterio e distante esista da una sana gestione dello Stato.
Posted on 18 ottobre, 2014
by ARASAAC
Mentre i dirigenti scolastici vengono richiamati all’ordine sulla necessità di diffondere urbis et orbis la buona novella, il Governo fa le vere riforme – come è ormai tradizione – attraverso la diminuzione delle risorse destinate a istruzione e formazione e la svalutazione ulteriore del lavoro docente, soprattutto a livello organizzativo.
E’ particolarmente istruttivo leggere a tale proposito l’art.28 della bozza della Legge di stabilità, declinandolo alla luce degli effetti che avrà sul funzionamento concreto degli istituti scolastici.
Il comma 1, sicuramente più noto, è quello che trasforma le Commissioni d’esame per la maturità prevedendo la loro composizione con membri esclusivamente interni (che non avranno diritto ad alcun compenso sul modello degli insegnanti della scuola primaria quando esisteva l’esame di licenza elementare, per intenderci). Sul regalo fatto agli esamifici/diplomifici, si sono espresse anche voci che sicuramente non possono essere tacciate di gufare contro la “buona scuola” (renzianamente intesa).
Il comma 2 riduce di 200 milioni i fondi destinati alla scuola per l’Europa di Parma. Apparentemente ci interessa poco ma è interessante ricordare lo sperpero di soldi di cui è stata oggetto mentre le scuole pubbliche venivano sistematicamente saccheggiate, come dimostra la costante diminuzione degli stanziamenti per i fondi di istituto (partiti da 269 milioni di euro nel 2001 e ridotti di oltre il 70% già nel 2011), confermata dal comma 4 che decurta di ulteriori 30 milioni le risorse destinate all’autonomia scolastica. Questo significa mettere le scuole in balia del mercato e dei finanziamenti esterni: una scelta politica ben precisa, coerentemente perseguita in tutti questi anni.
Il comma 6 prevede invece l’eliminazione di qualsiasi tipo di esonero (anche parziale) per i collaboratori del Dirigente Scolastico, (già fortemente ridimensionati in passato), che getterà nel caos le scuole SENZA dirigente scolastico. Come si legge su Tecnica della scuola
La nuova regola non tiene affatto conto però di una questione fondamentale: un conto è eliminare gli esoneri dei docenti che svolgono la funzione di collaboratore nelle scuole dove c’è un dirigente titolare; tutt’altra questione è farlo laddove c’è solamente un reggente.
D’altra parte lo stesso “decreto Carrozza” del settembre 2013 aveva previsto (5° comma dell’articolo 17) che nelle istituzioni scolastiche affidate in reggenza nelle regioni dove non si erano ancora concluse le procedure concorsuali si poteva addirittura derogare dai limiti numerici fissati dall’articolo 459 del TU del 1994.
Segue l’impossibilità di supplenze per il personale ATA per i primi 7 giorni di assenza (comma 8), tirando fuori la carta magica delle “ore eccedenti” da attribuire ad altri colleghi ma non tenendo conto che, in particolare per i collaboratori scolastici, l’organico è già largamente insufficiente, soprattutto nella fascia infanzia-primaria. Se ci aggiungiamo il taglio di 2020 unità (comma 10) il quadro è agghiacciante.
Dulcis in fundo, eccoti qui il colpo da maestro: niente più sostituzioni per i docenti assenti un giorno (comma 9), a dir la verità già adesso non troppo frequenti Questo significherà che le classi verranno smistate sempre più spesso per far fronte all’assenza del docente, con buona pace della qualità didattica e delle lamentele delle famiglie. Eppure la sentenza della Corte dei conti numero 59, depositata il 29 gennaio 2004, ha stabilito che anche per un giorno di assenza – se mancano docenti a disposizione – deve essere nominato il supplente, altrimenti incorre nel reato di interruzione di un pubblico servizio [qui l’intervento di Nocera in riferimento alla sostituzione dell’insegnante di sostegno].
E qui mi fermo, con l’invito reiterato a esercitarsi con il fatidico “combinato disposto” prima di farlo con i massimi sistemi: si hanno indubbiamente le idee più chiare.
Meeting ASI 2014, 3 ottobre 2014. Le relazioni e le mappe di Maria Grazia Fiore e di Giovanni Barin.
Il “Grand tour” della famiglia nell’inclusione; leadership e corresponsabilità nel progetto educativo. Giovanni Barin
Consideriamo i bambini che nascono o diventano sordi in età prescolare. Nel forum che ha contribuito a organizzare questo meeting sono molte, veramente tante le testimonianze di famiglie e di persone con sordità che riconoscono nella scuola il primo scoglio problematico sul quale, purtroppo, si impatta. Proprio nella scuola che dovrebbe essere l’ambiente inclusivo per eccellenza.
Nella scuola la famiglia entra in una vasta complessità scoprendo percorsi nei quali difficilmente sa orientarsi senza una guida che dovrebbe essere la scuola stessa; si trova a dover compiere un moderno “grand tour” ma alla rovescia, perdendo tempo prezioso, scoprendo tardi le forme vitali di partecipazione alla vita scolastica previste dalla normativa vigente.
Tra queste forme di partecipazione, i GLHI, gruppi di lavoro sull’handicap di istituto, rappresentano per le famiglie e per gli allievi con disabilità il fulcro sul quale costruire un rapporto con la scuola, confrontandosi sugli obiettivi e sulle strategie di inclusione scolastica e sociale.
Nei GLHI si crea un percorso di scambio di informazioni tra famiglia, docenti, dirigenza scolastica, e con i professionisti che seguono il percorso extrascolastico abilitativo.
Siamo in un tempo nel quale tutto vuol esser ridotto all’essenziale (e, troppo spesso anche a meno), a partire dai servizi che fino a poco tempo fa erano gestiti per la persona. Uno degli effetti del mantra del risparmio che ha generato le riforme socio-assistenziali, e che sta agendo anche sulla scuola, è il trasferimento di competenze dal servizio verso la famiglia. Ci troviamo a dover acquisire le regole della burocrazia, e bisogna conoscerle bene pena il disservizio. Oltre ai propri compiti, a nostro avviso nella scuola è utile sapere anche quali sono i passi che scuola, ASL, Comune,ecc., devono compiere per fornire correttamente il servizio richiesto. Le regole devono essere rispettate da entrambe le parti secondo tempistiche abbastanza precise; conoscerle consente di interagire correttamente con la scuola e di programmare per tempo le varie incombenze. In questo senso abbiamo predisposto uno schema sui principali tempi della scuola, inteso come suddivisione cronologica dei momenti che scandiscono le fasi scolastiche per le famiglie che hanno figli con disabilità inseriti nella scuola pubblica. Analogamente a quanto pubblicato per il sostegno scolastico, lo schema viene proposto sia in forma animata (ma navigabile), sia come mappa statica.
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